Giovedì 21 gennaio si è tenuta una videocall fra il Coordinamento Nazionale RSU, le Strutture Sindacali Territoriali e Nazionali, i rappresentanti del Mise, del Ministero del Lavoro, delle Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia, i vertici Italtel (Presidente e AD), i due attuali azionisti Exprivia e Cisco.
Il Presidente Italtel ha illustrato le ultime novità sul percorso che dovrebbe portare alla messa in sicurezza dell’azienda.
La proposta avanzata dal Gruppo PSC, e scelta il 31 dicembre scorso dal CDA Italtel, dovrà essere asseverata da un esperto e presentata al Tribunale di Milano entro il 5 febbraio. Solo a valle dell’accettazione del Tribunale si potrà fare domanda di Concordato. A detta del Presidente Italtel l’offerta PSC è importante perché contempla un dialogo con Exprivia e Cisco e prevede un prossimo coinvolgimento di TIM (che rientrerebbe come azionista di Italtel).
È intervenuto quindi l’A.D. Italtel che ha sottolineato l’importanza del progetto di PSC di dare vita a un grande gruppo dell’ingegneria, dell’impiantistica e dello sviluppo nel settore TLC (in linea con quanto prevede il Next Generation Europe). Un gruppo leader nei settori del 5G, dell’Ultra Broad Band, dei Data Center e delle Smart Grid. Di particolare importanza la presenza di TIM come azionista, visto il suo impegno nel portare avanti le tematiche sopra citate (5G, UBB…) e la considerazione sul ruolo che avrebbe Italtel, visto come partner industriale.
Da parte nostra, come Sindacato, preso atto del percorso che dovrebbe concludersi con il Concordato, si è sottolineato che le organizzazioni sindacali e i lavoratori Italtel, non possano assistere passivamente a decisioni prese su altri tavoli. In particolare è fondamentale che il Piano Industriale veda il coinvolgimento del Sindacato e di chi in Italtel lavora. Non è accettabile che l’azienda (e i suoi azionisti) mettano a punto un Piano e che ai lavoratori spetti solo, a valle dell’approvazione, subirne eventuali effetti negativi (esuberi) se il Piano Industriale dovesse contemplarne.
Italtel ha una storia che si basa sulla concertazione fra le parti, una storia che per quanto problematica si sia mostrata negli ultimi anni, ha permesso all’azienda di sopravvivere. Mai come ora, con la prospettiva di un possibile rilancio, è fondamentale un confronto.
Sempre come Sindacato abbiamo stigmatizzato il ricorso alla CIGO COVID, che proprio in queste ore sta partendo, quando, non più di tre giorni fa, l’azienda si era detta disponibile a confronti con le RSU per valutare l’impatto della CIGO sui dipendenti. L’utilizzo CIGO come “strumento tattico” per migliorare la marginalità ha come effetto negativo il far emergere problemi nel rapporto con alcuni clienti (che potrebbero rivedere la loro posizione nei confronti d’Italtel).
Altro aspetto che abbiamo rimarcato è la necessità di
ridefinire il rapporto Italtel con Cisco, nel merito del costo delle forniture
dell’azienda (nostro azionista di minoranza): solo un abbassamento del costo
consentirebbe a Italtel di avere maggiore marginalità sulle commesse acquisite.
Fra l’altro riteniamo preoccupante che a causa di problemi nei pagamenti
Italtel, su forniture Cisco, l’Azienda sia costretta a ricorrere a terze parti
per recuperare materiale (con conseguente aumento dei costi).
Sia il Presidente sia l’A.D. Italtel, nella replica alle osservazioni sindacali, si sono detti disponibili a proseguire il dialogo sulla CIGO e sul Piano Industriale.
Per la Cassa facendo ricorso a un numero di giorni il più
possibile limitato in linea con i carichi di lavoro dei reparti; per il Piano
accettando l’idea di un confronto col Sindacato ma, tenendo conto dei tempi
stretti per ottenere l’approvazione del Tribunale di Milano, solo a valle del 5
febbraio p.v.
L’A.D. ha poi ribadito che la proposta del Gruppo PSC è per l’intero perimetro aziendale (in Italia e all’estero), a garanzia della salvaguardia occupazionale.
Le regioni presenti hanno sottolineato che proseguiranno nella loro attività di “monitoraggio” d’Italtel, avendo a cuore la salvezza della Società e la tutela di tutti i posti di lavoro.
Il MiSE, auspicando nell’immediato un primo confronto
locale fra Azienda e Sindacato, si è detto disponibile a essere sede per gli
incontri che nel mese prossimo, e nelle settimane successive, avverranno fra le
parti, proprio in merito all’analisi e a una eventuale rimodulazione del Piano
Industriale.
FIM – FIOM – UILM Nazionali
Coordinamento Nazionale RSU gruppo Italtel
21 gennaio 2021
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