mercoledì 31 marzo 2021

Piano industriale Italtel

Martedì 30 marzo si è svolto un incontro fra Azienda, FIM-FIOM-UILM Nazionali e territoriali, Coordinamento Nazionale RSU su: presentazione nuovo Piano Industriale, CIGO Covid, situazione organici, trasferimento sede, riqualificazione del personale, Service Center.

L’A.D. ha illustrato le linee guida del Piano Industriale Italtel (approvato dal Tribunale di Milano nella recente ammissione al Concordato) per il triennio 2021/2023.

Lo sviluppo del mercato IT e ICT, l’affermarsi di nuove tecnologie, il Recovery Plan in via di definizione fra Italia e UE, l’investimento in green e digital economy, hanno portato Italtel a definire un Piano Industriale che deve vedere l’azienda protagonista nella: progettazione Banda Ultra Larga; nel 5G (con competenze anche nel mobile); nei Data Center (in ottica dello sviluppo di un Cloud a livello europeo).

Le aree tecnologiche che Italtel dovrà presidiare riguarderanno, per esempio, IoT, Cyber Security, Cloud...

Lo sviluppo di Italtel è inquadrato nella forte espansione del Gruppo PSC che conta di arrivare a un fatturato di 1 miliardo di euro con più di 5000 addetti.

Italtel punta ad: accelerare commercialmente (nuovi clienti); ampliare i mercati presidiati; aprirsi a offerte multivendor (non più la sola Cisco); focalizzarsi su Servizi e SW; concentrarsi internazionalmente su pochi grandi mercati (Spagna, Brasile, Perù); ridurre i costi industriali.

Il fatturato dovrebbe passare dai 345 ML€ del 2019, ai 255 ML€ del 2020, ai 364 ML€ del 2023 (il secondo margine andrebbe dai 65 ML€ del 2019, ai 54 ML€ del 2020, ai 77 ML€ del 2023) con una crescita più contenuta all’estero e più marcata in Italia (in particolare nei settori Public e Private).

Il costo del personale salirebbe dai 56 ML€ del 2020 ai 73 ML€ del 2023, con un importante cambio di competenze: Italtel prevede nel triennio l’uscita di 150 lavoratori e la contestuale assunzione di 240 persone (120 quest’anno, 60 nel 2022, 60 nel 2023).

I 150 esuberi sarebbero, nelle intenzioni aziendali, gestiti con pensionamenti (non incentivati), uscite spontanee non sostituite, esodi incentivati e uso di ammortizzatori sociali (a oggi l’organico Italtel è di 993 persone: 607 Castelletto, 205 Roma, 181 Carini). 

Il contenimento costi si avrebbe anche col progressivo passaggio da personale indiretto a personale diretto e con il cambio sedi di Roma e Milano (si è parlato della sede PSC di via Schiavonetti a Roma; per Milano si stanno valutando alcuni siti, non si è presa una decisione definitiva, per un trasloco che presumibilmente avverrà nell’ultimo trimestre 2021).

Da parte nostra è stata rimarcata l’assoluta necessità di rivedersi al più presto per approfondire la discussione.

Non è plausibile, a fronte degli obiettivi di crescita indicati da Italtel, che si proceda in modo “automatico” nella definizione di esuberi (gestiti con ammortizzatori sociali “tradizionali”).

Abbiamo fatto presente che sono valutabili strumenti innovativi, per noi centrali, quali il Contratto di Espansione o il Fondo Nuove Competenze, da un lato meglio confacenti alle necessità d’Italtel (azienda in via di trasformazione) e dall’altro adatti a salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro fra le persone attualmente occupate.

Si è sottolineata l’assoluta necessità di definire incontri fra le parti (anche a livello di confronti fra i responsabili Italtel ai vari livelli e il Sindacato, per entrare nel merito, reparto per reparto, delle attività svolte, di quelle che si metteranno in campo, della forza lavoro necessaria a svolgere tali attività).

L’A.D. si è detto disponibile a un nuovo incontro a breve, alla presenza anche del futuro azionista di maggioranza (fra l’altro ci è stato comunicato che oggi PSC rileverà il 19% di azioni attualmente in mano a Cisco).

Sulla CIGO Covid, l’azienda intende usufruire delle 13 settimane aggiuntive (dal 6 aprile al 30 giugno) previste dal Decreto Sostegni, applicando una CIGO media di un giorno la settimana, ma con quattro velocità differenti da reparto a reparto, in base ai carichi di lavoro (velocità massima: 2gg settimanali il Service Center).

Una proposta che ci vede contrari: abbiamo sottolineato che molte aree sono in difficoltà ora, avendo da gestire attività, spesso a diretto contatto coi clienti, non compatibili con l’uso della CIGO.

Un malessere nei reparti che deriva anche dalla scelta Italtel di modificare alcune figure operative, un caso su tutti è dato dalla progressiva scomparsa del ruolo di Contract Manager e dalla nascita di una nuova figura che sommerebbe in un’unica persona i ruoli di CM e PM. Si è fatto presente che i colleghi coinvolti nella riorganizzazione hanno manifestato difficoltà ad adattarsi, per il pesante impegno che un ruolo “doppio” comporta (anche in termini di responsabilità da assumersi). L’A.D. ha preso atto del problema, ma ribadito la necessità di adattarsi ai tempi che mutano. 

Sul Service Center l’A.D. ha promesso che a breve verrà nominato un nuovo responsabile e si definiranno dei percorsi di formazione per riqualificare le persone.

Formazione e ricollocazione sono strumenti essenziali per una gestione il più possibile soft delle eventuali eccedenze e per sfruttare al meglio le competenze e le abilità dei lavoratori Italtel.

 

FIM – FIOM – UILM Nazionali

Coordinamento Nazionale RSU gruppo Italtel

31 marzo 2021

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