Martedì 30 marzo si è svolto un incontro fra Azienda, FIM-FIOM-UILM Nazionali e territoriali, Coordinamento Nazionale RSU su: presentazione nuovo Piano Industriale, CIGO Covid, situazione organici, trasferimento sede, riqualificazione del personale, Service Center.
L’A.D. ha illustrato le linee guida del Piano Industriale
Italtel (approvato dal Tribunale di Milano
nella recente ammissione al Concordato) per il triennio 2021/2023.
Lo
sviluppo del mercato IT e ICT, l’affermarsi di nuove tecnologie, il Recovery
Plan in via di definizione fra Italia e UE, l’investimento in green e digital
economy, hanno portato Italtel a definire un Piano Industriale che deve vedere
l’azienda protagonista nella: progettazione
Banda Ultra Larga; nel 5G (con
competenze anche nel mobile); nei Data
Center (in ottica dello sviluppo di un Cloud a livello europeo).
Le aree
tecnologiche che Italtel dovrà presidiare riguarderanno, per esempio, IoT, Cyber Security, Cloud...
Lo
sviluppo di Italtel è inquadrato nella forte espansione del Gruppo PSC che
conta di arrivare a un fatturato di 1 miliardo di euro con più di 5000 addetti.
Italtel
punta ad: accelerare commercialmente (nuovi clienti); ampliare i mercati
presidiati; aprirsi a offerte multivendor (non più la sola Cisco); focalizzarsi
su Servizi e SW; concentrarsi internazionalmente su pochi grandi mercati
(Spagna, Brasile, Perù); ridurre i costi industriali.
Il
fatturato dovrebbe passare dai 345 ML€ del 2019, ai 255 ML€ del 2020, ai 364 ML€
del 2023 (il secondo margine andrebbe dai 65 ML€ del 2019, ai 54 ML€ del 2020,
ai 77 ML€ del 2023) con una crescita più contenuta all’estero e più marcata in
Italia (in particolare nei settori Public e Private).
Il
costo del personale salirebbe dai 56 ML€ del 2020 ai 73 ML€ del 2023, con un
importante cambio di competenze: Italtel
prevede nel triennio l’uscita di 150 lavoratori e la contestuale assunzione di
240 persone (120 quest’anno, 60 nel 2022, 60 nel 2023).
I 150 esuberi sarebbero, nelle intenzioni aziendali, gestiti con pensionamenti (non incentivati), uscite spontanee non sostituite, esodi incentivati e uso di ammortizzatori sociali (a oggi l’organico Italtel è di 993 persone: 607 Castelletto, 205 Roma, 181 Carini).
Il
contenimento costi si avrebbe anche col progressivo passaggio da personale
indiretto a personale diretto e con il cambio sedi di Roma e Milano (si è
parlato della sede PSC di via Schiavonetti a Roma; per Milano si stanno
valutando alcuni siti, non si è presa una decisione definitiva, per un trasloco
che presumibilmente avverrà nell’ultimo trimestre 2021).
Da parte nostra è stata rimarcata l’assoluta necessità di
rivedersi al più presto per approfondire la discussione.
Non è plausibile, a fronte degli obiettivi di crescita
indicati da Italtel, che si proceda in modo “automatico” nella definizione di
esuberi (gestiti con ammortizzatori sociali
“tradizionali”).
Abbiamo fatto presente che sono valutabili strumenti
innovativi, per noi centrali, quali il Contratto di Espansione o il Fondo
Nuove Competenze, da un lato meglio confacenti alle necessità d’Italtel
(azienda in via di trasformazione) e dall’altro adatti a salvaguardare il
maggior numero di posti di lavoro fra le persone attualmente occupate.
Si è sottolineata l’assoluta necessità di definire
incontri fra le parti (anche a livello di
confronti fra i responsabili Italtel ai vari livelli e il Sindacato, per
entrare nel merito, reparto per reparto, delle attività svolte, di quelle che
si metteranno in campo, della forza lavoro necessaria a svolgere tali
attività).
L’A.D.
si è detto disponibile a un nuovo incontro a breve, alla presenza anche del
futuro azionista di maggioranza (fra l’altro ci è stato comunicato che oggi PSC
rileverà il 19% di azioni attualmente in mano a Cisco).
Sulla CIGO Covid,
l’azienda intende usufruire delle 13 settimane aggiuntive (dal 6 aprile al 30
giugno) previste dal Decreto Sostegni, applicando una CIGO media di un giorno
la settimana, ma con quattro velocità differenti da reparto a reparto, in base
ai carichi di lavoro (velocità massima: 2gg settimanali il Service Center).
Una proposta che ci vede contrari: abbiamo sottolineato che molte aree sono in difficoltà
ora, avendo da gestire attività, spesso a diretto contatto coi clienti, non compatibili
con l’uso della CIGO.
Un malessere nei reparti che deriva anche dalla scelta Italtel di modificare alcune figure operative, un caso su tutti è dato dalla progressiva scomparsa del ruolo di Contract Manager e dalla nascita di una nuova figura che sommerebbe in un’unica persona i ruoli di CM e PM. Si è fatto presente che i colleghi coinvolti nella riorganizzazione hanno manifestato difficoltà ad adattarsi, per il pesante impegno che un ruolo “doppio” comporta (anche in termini di responsabilità da assumersi). L’A.D. ha preso atto del problema, ma ribadito la necessità di adattarsi ai tempi che mutano.
Sul Service Center l’A.D.
ha promesso che a breve verrà nominato un nuovo responsabile e si definiranno
dei percorsi di formazione per riqualificare le persone.
Formazione
e ricollocazione sono strumenti essenziali per una gestione il più possibile
soft delle eventuali eccedenze e per sfruttare al meglio le competenze e le
abilità dei lavoratori Italtel.
FIM – FIOM – UILM Nazionali
Coordinamento Nazionale RSU gruppo Italtel
31 marzo 2021
Nessun commento:
Posta un commento