Martedì 15 settembre si è svolta la videocall fra il Coordinamento Nazionale RSU, le Strutture Sindacali Territoriali e Nazionali, l’AD e il Responsabile HR Italtel.
Nella call l’AD ha illustrato per sommi capi l’offerta di PSC Group per
l’acquisizione di Italtel.
Una proposta, scelta dal CDA Italtel lunedì 14 settembre,
che ha superato quelle avanzate da Digital Value e Accenture.
L’offerta PSC Group si è rivelata la migliore in quanto unica vincolante e perché rispondeva in pieno ai “paletti” posti dal CDA Italtel: acquisizione dell’intero perimetro aziendale, sostenibilità finanziaria per realizzare l’operazione, salvaguardia dell’occupazione.
A questo punto è quasi certa l’uscita di Exprivia mentre nei prossimi giorni Cisco dovrebbe esplicitare la propria posizione (rimarrà o se ne andrà?).
PSC Group è una Società della Basilicata che ha circa 70
anni di storia.
Attualmente occupa 3000 persone con poco più di 300ML di
fatturato.
È suddivisa in 5 BU (Elettromeccanica, Ferroviaria,
Navale, Sistemi Antincendio, TLC).
Italtel non dovrebbe essere inglobata con la capogruppo (a differenza del percorso ipotizzato a suo tempo con Exprivia) ma
rimanere indipendente e far parte della BU TLC.
Potrebbe ipotizzarsi un “matrimonio” con Alpitel, azienda di TLC acquisita da PSC Group nel 2019 (c’è da rimarcare che Alpitel ha dichiarato di recente 100 esuberi su 600 addetti, esuberi riassorbiti grazie a un accordo al MiSE che prevede il ricorso ai CdS al posto del licenziamento).
L’AD ha sottolineato come PSC Group apprezzi il fatto che Italtel abbia una propria R&D e sviluppi prodotti proprietari (che possono generare margini di guadagno superiori alla mera rivendita o installazione di prodotti terzi).
Sull’occupazione vi sono state, come detto, rassicurazioni.
L’AD ha accennato alla possibilità di fare ricorso nel 2021 ai CDS (avendo Italtel di nuovo a disposizione, nei 5 anni a venire, gli ammortizzatori sociali tradizionali). Riteniamo che questo sia un argomento prematuro da affrontare non essendo stato definito il nuovo Piano Industriale.
Come rappresentanti dei lavoratori apprezziamo lo sforzo del Cda per risolvere la situazione attraverso la scelta di una società interessata al perimetro intero, consapevoli che il percorso sarà lungo e che solo la definizione del programma illustrato ieri, attraverso un successivo piano industriale, potrà davvero tranquillizzarci e soddisfarci.
Ricordiamo infatti che compito del nuovo acquirente e di
Italtel è la presentazione in tempi brevi del nuovo Piano Industriale, la
definizione di un accordo con i creditori (Banche, Fondi, Fornitori), in modo
che i due pilastri del progetto siano valutati da un esperto indipendente.
Se la valutazione sarà positiva, verrà depositata domanda
di Omologa al Tribunale di Milano in base all’art. 182Bis (e contestuale
termine del periodo di Prenotativa).
Il tutto entro il 7 novembre.
Da quella data passeranno altri 60 / 90 gg per l’approvazione dell’Omologa con una conclusione del percorso compresa fra dicembre 2020 e gennaio 2021.
Riteniamo ancora valido e decisivo un interessamento dello Stato, innanzitutto con un incontro al
MiSE che sancisca la buona riuscita dell’operazione e successivamente per
un intervento pubblico che garantisca maggior forza a quanto portato avanti ora
da PSC Group e Italtel (per ottenere stabilità e rilancio nel medio/lungo
periodo).
L’auspicio è per una risoluzione definitiva della crisi Italtel.
Negli ultimi dieci anni come Sindacato ci siamo spesi per la difesa del posto di lavoro, per il salvataggio dell’azienda, per rivendicare miglioramenti salariali e crescite professionali.
Chiediamo ora un ritorno alla normalità in modo che i colleghi si possano focalizzare sulla quotidiana gestione delle attività, delle commesse, dei progetti, dei prodotti e dei servizi professionali da fornire ai clienti.
Un ritorno alla normalità: è chiedere troppo?
Coordinamento Nazionale RSU Italtel
16 settembre 2020
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