giovedì 28 luglio 2022

CIGS di agosto

Martedì 26 luglio si è svolta una call con il Ministero del Lavoro, i vertici Italtel, il Sindacato Nazionale, Territoriale e il Coordinamento RSU, per l’esame congiunto sulla richiesta di CIGS per crisi aziendale della durata di otto mesi avanzata dall’azienda.

Il Ministero del Lavoro ha precisato che in realtà Italtel ha diritto a due CIGS distinte: la prima per il solo mese d’agosto, la seconda per i rimanenti sette mesi partendo da settembre.

Rispetto alla CIGS di settembre (e alla gestione esuberi dichiarata) ci siamo opposti a qualsiasi discussione preliminare visto che abbiamo più volte sottolineato la necessità di esaminare prima il Piano Industriale per poi fare le considerazioni del caso sugli organici.

Per questo motivo nell’incontro di martedì si è giunti a un accordo di massima per la sola CIGS d’agosto che riguarderà 905 lavoratori.

I dettagli sulle percentuali di applicazione della cassa, reparto per reparto, sono invece stati discussi mercoledì 27 luglio direttamente fra Italtel e il Coordinamento RSU.

L’azienda ha proposto le seguenti percentuali medie:

    Staff (Ceo, Audit, HR, Offering, Facility…) 18,5% (circa 4gg)

   UBB 18,5% (circa 4gg)

    Telco Media 23,1% (circa 5gg)

    ONP 30% (circa 6gg)

    P&PS 13,9% (circa 3gg)

    Service Center 69% (circa 15gg)

Nell’incontro vi è stato un acceso dibattito sulle percentuali presentate, in particolare per i 33 colleghi del Service Center. Abbiamo fatto presente ad HR che il 69% è impraticabile, altamente punitivo per un gruppo di persone già penalizzate negli ultimi anni. Si è chiesto di tornare perlomeno alla percentuale di CIGS così come applicata fino a giugno, il 50%, tenendo conto che la diminuzione della cassa, riferita ad agosto per 33 persone, avrebbe comportato un aggravio per Italtel di soli 0,5 FTE.

Da parte aziendale non vi è stata né un’apertura né la volontà di trovare una soluzione condivisa.

Riteniamo quanto accaduto grave perché denota, al di là di un’affabilità nei toni e di una dichiarata disponibilità al confronto, un atteggiamento non costruttivo nelle relazioni sindacali: il rilancio di Italtel non può prescindere da una collaborazione di tutte le parti in causa con l’obiettivo, per noi fondamentale, di non penalizzare i lavoratori, coinvolgendoli al meglio nelle attività che si devono portare avanti. 

In questo senso riteniamo necessario che nei mesi a venire vi sia un confronto con Italtel per risolvere in via definitiva il problema del Service Center. È fondamentale vedersi, analizzare caso per caso, in modo da ricollocare i 33 colleghi e chiudere il reparto.

Tornando alla CIGS di settembre l’Azienda si è impegnata a presentare il Piano Industriale il 3 agosto in modo da rivedersi al Ministero del Lavoro, per una trattativa a quel punto basata su elementi più chiari, il 5 agosto.

Quello che ci preme sottolineare da subito, come detto alla controparte, è che riteniamo sbagliata e controproducente l’impostazione sul futuro ipotizzata dai vertici Italtel.

Non ha senso in un periodo storico dove gli investimenti nel settore TLC sono elevati (PNRR), con la NewCo “in bonis” (visto l’esito positivo della procedura concorsuale), improntare il rilancio aziendale su ulteriori tagli.

Serve investire su Italtel, su chi vi lavora, su chi dovrebbe lavorarci (nuove assunzioni): la navigazione a vista, votata al mero risparmio nell’immediato, sarebbe presupposto perfetto per un insuccesso.

Quanto detto in precedenza per il Service Center è quindi applicabile all’intera popolazione aziendale: chiediamo a Italtel di impegnarsi per un dialogo costante e continuo con il Sindacato in modo da analizzare reparto per reparto quali siano i carichi di lavoro in essere, nell’ottica di ottimizzare il commitment dei lavoratori (per esempio ricorrendo a ricollocazioni interne dei colleghi, che si trovano scarichi di lavoro, verso aree che al contrario evidenziano un sottodimensionamento nell’organico).

 

Fim – Fiom – Uilm Nazionali

Coordinamento Nazionale RSU Italtel

28 luglio 2022

 

  

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